lunedì 14 luglio 2014

Sul Pensiero Critico

ovvero, atteggiamento scientifico verso atteggiamento dogmatico.


La profonda differenza che sta alla base di molte discussioni tra chi è seguace della scienza e chi delle pseudo-scienze si basa spesso sulla difesa dell’oggetto della discussione (Dio Non Dio,  Vero Non Vero,Provabile non Provabile, Funziona non Funziona) ma raramente mi sono imbattuto in discussioni che mirino ad indagare il Metodo di Pensiero.
Prima di indagare in modo sinottico l’agire dei due metodi, è utile presentarli separatamente, in modo quanto più oggettivo mi sarà possibile.

L’atteggiamento Dogmatico
Questo è il modo di porsi di chi si Fida, ha cioè Fede, in una data affermazione sulla natura dell’uomo, del divino, di medico, ma anche riguardo a questioni puramente scientifiche, e rigetta ogni controprova come un attacco personale, a volte affermando che il pensiero contrario sia assolutamente sbagliato, dando un senso di assolutismo alla propria verità(a volte vale più per gli scienziati che per i religiosi!!), altre invece accettano teorie opposte in virtù di un relativismo assoluto, affermando che non esista una verità fondante, ma piuttosto che essa si adatti ad ognuno di noi, generando un “Tu credi in quello che per te funziona, io credo in quello che funziona per me”.

L’Atteggiamento Scientifico.

Le menti che affermano di utilizzare questo modus pensandi, spesso cadono in un dogmatismo proprio dello scientismo e non della scienza, affermando che il Metodo Scientifico sia la sola base possibile per il ragionamento e per l’interpretazione del mondo.
Chi, tuttavia, non si lascia macchiare da uno scientismo assoluto, ha in genere una mente molto aperta a nuove idee e soluzioni, ed è capace di rigettare in toto le sue convinzioni a fronte di prove evidenti dei suoi errori. Lo Scienziato, o almeno chi lo è nel suo modo di pensare, è colui che spesso si batte in prima linea per cercare i punti deboli del suo ragionamento, negarlo, e cercare in questo modo di dare una struttura più solida alle sue affermazioni.


Chiameremo, da ora e per comodità, coloro che adottano un metodo scientifico Scienziati(anche se essi applicano questo modo di pensare alla Filosofia!), i Dogmatici e gli Scientisti coloro che appartengono alle altre due categorie summenzionate. Questa distinzione netta è sicuramente poco scientifica poiché non va ad indagare nemmeno una possibile mescolanza di questi atteggiamenti, ma in prima approssimazione possiamo accontentarci di fare di tutta l’erba tre fasci.
Quali possono essere ora i vantaggi e gli svantaggi dei due modi di porsi nei confronti dell’universo?
Non nego che propendo sicuramente per l’atteggiamento scientifico, ma ancora una volta sono a dover mettere in guardia il lettore dagli Scientisti. Gli scientisti spesso si comportano da veri Dogmatici, in quanto affermano che la verità assoluta del mondo stia nelle risposte che il metodo scientifico può dare a noi. Senza possibilità di cambiare idea. Se Dio in persona si presentasse loro, probabilmente, continuerebbero a non crederci.
Credo che manchi profondamente, in questo modo di pensare, la capacità di stupirsi!
L’atteggiamento dogmatico, viceversa, porta spesso a cadere in inganni ben costruiti, da parte di chi sfruttando la suscettibilità di alcuni individui, crea superstizioni ad hoc, e difficilmente salvo una “conversione spontanea” esse riescono ad essere sradicate da un dogmatico. A tal proposito sono stati fatti degli studi che mostrano come una persona profondamente superstiziosa, o dogmatica, di fronte a prove oggettive che la sua credenza è sbagliata, tende ad associare a questo evento una prova del fatto che la sua superstizione sia sensata, giustificata, dai numerosi attacchi che vi si muovono contro.
Altri studi invece (si possono trovare dei link a fine articolo) mostrano come l’autosuggestione di alcuni soggetti porti loro, inconsciamente, ad impegnarsi di più per ottenere un risultato migliore.
La conseguenza di questi successi, che ha come spiegazione il maggior impegno con cui inconsciamente ci si applica, porta a rafforzare la convinzione che la superstizione funzioni e di conseguenza si registrano a seguito di atteggiamenti scaramantici dei risultati migliori nelle attività studiate.
A tal proposito vi rimanderei all’articolo ”La superstizione dei Piccioni”, decisamente illuminante.
Di fronte ad una sfida, l’atteggiamento scientifico porta lo scienziato a prepararsi in maniera adeguata, allenando mente e corpo, a seconda della sfida che esso deve sostenere.
Questo atteggiamento porta, al di là delle capacità del singolo, ad essere più consapevoli dell’atto che si sta compiendo.
Ecco allora il vantaggio di pensiero Scientifico: la consapevolezza. O quantomeno la ricerca di essa nelle azioni quotidiane.




Links 
Keep your finger cross
http://soco.uni-koeln.de/files/PsychS21_7.pdf

https://www.cicap.org/new/articolo.php?id=101608


http://rationalwiki.org/wiki/Skinner_box

martedì 1 luglio 2014

Democrazia Scientifica


Spesso ci si trova a fare i conti con leggi vecchie ed inutili, in un sistema democratico, quello italiano, che richiede tempi lunghissimi per cambiare anche solo un mezzo valore, una finta virgola, od un termine per sostituirlo con uno più adatto.
Ma che c’entra questo con la Scienza? Bè, immaginate una ditta che utilizza delle sorgenti radioattive per“fotografare” l’interno di grossi pezzi in metallo al fine di scoprirne difetti di produzione. Il responsabile di questa ditta dovrà adottare particolari standard di sicurezza, seguendo delle norme e delle leggi che vanno genericamente sotto il nome di tecniche e metodologie di Radioprotezione.
La radioprotezione è un di quegli ambiti nel quale lavorano e collaborano ricercatori di settori diversissimi, come medici, fisici, biologi, ingegneri. E’ una disciplina che evolve  velocemente  quasi quanto la tecnologia, e ogni giorno si aggiungono piccoli pezzi che vanno a formare le competenze scientifiche in materia. Ogni giorno qualche ricercatore in giro per il mondo si inventa un nuovo metodo per ricreare dei materiali simili ai tessuti umani, da poter usare come cavie inermi, integrati con sensori per rivelare la dose che viene assorbita a questa o quella profondità nel corpo umano. Ogni anno centinaia di articoli vengono pubblicati con l’intento di dare a mamme e papà che lavorano con questo tipo di sorgenti, la certezza sempre maggiore di poter invecchiare sani accanto ai loro figli.
Ecco, la legge che indica i limiti di esposizione per le singole parti del corpo, il relazione alla sensibilità di quel tessuto/organo alle radiazioni, è ferma al 2000 e qualcosa… 
Non importa quanto il “e qualcosa” sia lontano o vicino temporalmente ai giorni nostri. E’ un problema di metodo. E’ un problema di messaggio che traspare e viene assorbito da chi non è addetto ai lavori. La sentenza che esce da questa metodologia legislativa è perentoria e pericolosa:
La Scienza è Immutabile. 
Sono stati fatti degli studi anni fa? bene, allora o il ricercatore era incapace, e si rende necessario rivedere e correggere il suo lavoro, oppure, se le persone in questione sono davvero i migliori esperti in materia (plausibile vista la delicatezza dell’argomento), non vi sarà mai più bisogno di correggere quei risultati.
La scienza però evolve. Evolvono conoscenze, si affinano teorie, se ne falsificano alcune, se ne adottano altre in sostituzione. Una teoria, per fare un analogia che trovo molto efficace, è una fotografia di un fenomeno. Non è il fenomeno. Ne è solo una sua rappresentazione. E tanto più le nostre macchine fotografiche aumentano la definizione, tante più angolazioni considereremo, tanto più sarà precisa la rappresentazione del fenomeno in esame.
La Scienza evolve.. Basti pensare che meno di 100 anni fa conoscevamo a malapena la nostra galassia, mentre oggi l’universo conosciuto vanta un orizzonte che sta a 90 bilioni di anni luce da noi…
Come è possibile allora instaurare la naturale idea di scienza in fieri nel senso comune attraverso il processo democratico?
Come spesso accade quando si vuol parlare di una norma fatta come si deve ci si riferisce all’Europa.
Al di là di tecnicismi e ideologie politiche quello che voglio sottolineare è il metodo che la Commissione adotta.
Per prima cosa ogni qualvolta si debbano inserire numeri e limiti in norme di carattere puramente tecnico-scientifiche, come la radioprotezione, le energie rinnovabili, i nano-materiali, Commissione Europea si rivolge ai JRC, Centri Comunitari di Ricerca, dove vengono effettuati specifici test scientifici atti a giustificare le decisioni legislative assunte.

Ogni qualvolta che un ricercatore cambia obiettivo, sensore o angolazione della sua macchina fotografica, e da ciò, con esperimenti validati, evidenzia aspetti più sottili, affina tecniche di misura legate ad una norma, la norma stessa prevede che il team di ricerca emetta un documento ufficiale con i nuovi limiti e metodi da adottare. Semper in Fieri! 

Il secondo forte messaggio che nasconde un necesse est in materia di cultura scientifica come promotore della cultura stessa, è il progetto Horizon.

L’ultimo programma quadro, cos’ è chiamato, Horizon 2020 è un piano di finanziamento per la ricerca a livello Europeo, con il chiaro obiettivo di favorire la collaborazione tra enti di ricerca, università e aziende nell’ottica di basare sul progresso scientifico anche il progresso economico e sociale di questa “accozzaglia” di stati che condivide da 2000 anni la nomea di regina tra le terre genitrici di cultura e di progresso scientifico.

venerdì 27 giugno 2014

Pendolare Quantistico

In questi giorni, a ridosso dell’esame di Meccanica Quantistica, vorrei portare alla vostra attenzione, per puro spirito accademico,il moto di un pendolare quantistico in un potenziale armonico confinante.

Possiamo iniziare, come è uso, con lo scrivere l’equazione di schrodinger per il pendolare-particella in un potenziale armonico:



Dove m è la somma della massa del pendolare e degli ammennicoli che si porta appresso ed omega è il periodo di oscillazione, stimato intorno alle 8/10 h^-1.

Il momento intrinseco di Spin del pendolare deve essere calcolato in funzione del potenziale centrale che fa girare i coglioni di primo mattino, ma in generale possiamo assumere che esso possa assumere solo i valori Tanto e Poco o Niente, e che per definizione di momento intrinseco di pendolare, esso non possa mai essere nullo per t < 7:30h.

Il problema si semplifica molto se eliminiamo ogni forma di perturbazione alla Hamiltoniana del moto armonico, se eliminiamo cioè traffico, ritardi e scioperi. 
Assumiamo inoltre che i pendolari non siano interagenti tra loro, immaginiamo quindi un treno particolarmente vuoto.

Anche in questo caso il momento di spin del pendolare può assumere il valore zero solo se t > 7:30. Non potendo essere nullo di prima mattina, per semplicità di trattazione, prenderemo il treno delle 8:16, Vuoto.
In questo caso il pendolare può assumere ogni configurazione possibile sui quatto sedili compreso lo stato "Gambe allungate", solitamente proibito nel sistema classico nel caso in cui la massa sia maggiore di un certo M max. Se possiede massa minore di M max (quando cioè lascia a casa computer bicicletta cane gatto pranzo martello pneumatico 8 tablet e 5 giornali) esso può occupare anche gli stati 2s(edili) con spin 0.
Il moto oscillatorio ha un periodo uguale all'inverso somma del doppio tempo di percorrenza del treno più un termine dipendente dalle ore di lavoro che a loro volta sono funzione esplicite dell’energia del Pendolare. Più ne ha, prima finisce e prima torna a casa.
In questa configurazione, il pacchetto d’onde del pendolare è gaussiano, e molto piccato.
Questo stato, chiamato Choerent Pendular State permette la minimizzazione dell'incertezza, secondo il principio di Heisenberg, lasciando che l’indeterminazione in t sia funzione del solo numero di semafori rossi che incontrerà il pendolare-particella da/verso la stazione.

Cominciamo ora a studiare il comportamento di un gas di pendolari soggetti ad un potenziale armonico. Il gas di pendolari tenderà a minimizzare l’energia del sistema, minimizzando lo spin totale. (Tranne a Milano, li tutto tenderà a massimizzare lo Spin intrinseco del Pendolare)
Per fare ciò ogni pendolare tenderà a disporsi il più possibile lontano dagli altri. La massimizzazione della distanza è più evidente tra pendolari di massa maggiore.
Da qui l'evidenza sperimentale di un accoppiamento spin-massa dei pendolari interagenti.
Inoltre si può notare come il principio di esclusione di Pauli valga anche per i gas di pendolari. Due pendolari con lo stesso spin non potranno occupare lo stesso quartetto di posti. In condizioni di bassa densità i pendolari si comportano, quindi, come Fermioni.

Notiamo inoltre che più aumenta la densità del gas di pendolari, più gli spin dei singoli tenderanno ad allinearsi col valore massimo, e per lo studio dettagliato di questa situazione un modello di Ising è più che adeguato.
Concludiamo notando che: se del singolo elemento che appartiene al sistema di gas di pendolari è nota la posizione iniziale e finale del moto con estrema precisione(casa sua), ciò ci porta, per il principio di Heisenberg, ad un' incertezza infinita sul momento che esso possiede, e quindi sul tempo entro il quale il pendolare-particella potrà dirsi confinato nella buca di potenziale centrata in camera sua.

Abbiamo escluso in questa trattazione il caso di condensati supermassicci di gas di pendolari, che tenderebbero addirittura a far collassare due pendolari sullo stesso posto, poiché esula dallo scopo dell'articolo, ed in generale abbiamo evitato situazioni in cui la densità implichi un comportamento bosonico dei pendolari.

mercoledì 18 giugno 2014

La Scienza nell'Era dei Like

Tu Quoque, Brute, Fili Mi!


Così come Cesare tradito dal proprio figlio, la cultura scientifica oggi si ritrova minacciata da una delle sue più splendide ed ideali figlie. Internet.
O meglio il famoso www e i suoi protocolli usati per la visualizzazione di siti e scambio di dati. Internet è la rete, l'infrastruttura su cui si appoggia il Web. Nel seguito userò internet, web, rete come sinonimi per evitare continue ripetizioni di termini simili, che seppur corretti, appesantirebbero la lettura.
La rete nacque nei sotterranei del CERN per poter permettere il diffondersi di dati sperimentali, lavori scientifici, articoli, tra i ricercatori di tutto il mondo.
Internet nasce con l’idea di essere portatore di cultura, di informazione, di beneficio sia per addetti ai lavori, sia per curiosi appassionati.
Forse furono troppo idealisti, sicuramente in buona fede, ma la libertà di Internet, che i ricercatori intendevano legata alla facilità di recupero di informazioni attendibili, si è tradita in libertà di dire qualsiasi cosa. 
Oggi, che la validità di una qualsiasi informazione è legata al numero di pollicini in su che essa colleziona, e non più alla rigorosa metodologia logica con cui, eventualmente, è stata pensata ed esposta,il rischio di danni sociali causati da notizie fasulle non è per nulla da sottovalutare…

Non fraintendetemi, non voglio dire che in Internet si debba far circolare solo Scienza, tutti i servizi che esso ha permesso di sviluppare sono utilissimi e sfruttatissimi da tutti noi.
Non intendo nemmeno dire che ciò che non è scientifico, stando alla definizione di Popper della falsificabilità, è spazzatura. Se una persona ha un problema emotivo si rivolgerà ad uno psicologo, non di certo ad un chimico (escludendo particolari richieste di sostanze ad hoc ).

La domanda che ora rimbalza a boomerang sulle nostre teste è:
“Come possiamo garantire la libertà di internet limitandone i danni?”

Credo che la rete sia la più grande manifestazione di quanto una democrazia, se non supportata da una cultura diffusa nel popolo che di questa democrazie usufruisce, sia un enorme fallimento.
Si potrebbe certamente pensare ad un dittatore della rete, una lobby illuminata dei gestori delle backbones(le linee principali che trasportano i nostri dati a spasso per il mondo)… Sarebbe facile tutto sommato.
Più Facile che cercare di diffondere la cultura scientifica, il senso critico, e una consapevolezza del proprio ruolo nel mondo.
E’ più facile sentirsi appagati a suon di likes su boiate colossali quali medicine miracolose che se va bene non fanno nulla, ma se va male mettono a repentaglio la vita di chi, della cultura scientifica, non ha mai sentito parlare.

E difficile anche perché, per chi critica un dogmatismo assoluto che nega ogni possibile apertura nei confronti del diverso (l’interminabile litigio tra fede e scienza), spesso si pone in modo dogmatico, dando alla scienza un assolutismo che proprio non le appartiene.

E’ difficile, ma ad uno scienziato le sfide piacciono parecchio…

Ecco la mia Sfida: Pensare, Scienza.


Luca