mercoledì 18 giugno 2014

La Scienza nell'Era dei Like

Tu Quoque, Brute, Fili Mi!


Così come Cesare tradito dal proprio figlio, la cultura scientifica oggi si ritrova minacciata da una delle sue più splendide ed ideali figlie. Internet.
O meglio il famoso www e i suoi protocolli usati per la visualizzazione di siti e scambio di dati. Internet è la rete, l'infrastruttura su cui si appoggia il Web. Nel seguito userò internet, web, rete come sinonimi per evitare continue ripetizioni di termini simili, che seppur corretti, appesantirebbero la lettura.
La rete nacque nei sotterranei del CERN per poter permettere il diffondersi di dati sperimentali, lavori scientifici, articoli, tra i ricercatori di tutto il mondo.
Internet nasce con l’idea di essere portatore di cultura, di informazione, di beneficio sia per addetti ai lavori, sia per curiosi appassionati.
Forse furono troppo idealisti, sicuramente in buona fede, ma la libertà di Internet, che i ricercatori intendevano legata alla facilità di recupero di informazioni attendibili, si è tradita in libertà di dire qualsiasi cosa. 
Oggi, che la validità di una qualsiasi informazione è legata al numero di pollicini in su che essa colleziona, e non più alla rigorosa metodologia logica con cui, eventualmente, è stata pensata ed esposta,il rischio di danni sociali causati da notizie fasulle non è per nulla da sottovalutare…

Non fraintendetemi, non voglio dire che in Internet si debba far circolare solo Scienza, tutti i servizi che esso ha permesso di sviluppare sono utilissimi e sfruttatissimi da tutti noi.
Non intendo nemmeno dire che ciò che non è scientifico, stando alla definizione di Popper della falsificabilità, è spazzatura. Se una persona ha un problema emotivo si rivolgerà ad uno psicologo, non di certo ad un chimico (escludendo particolari richieste di sostanze ad hoc ).

La domanda che ora rimbalza a boomerang sulle nostre teste è:
“Come possiamo garantire la libertà di internet limitandone i danni?”

Credo che la rete sia la più grande manifestazione di quanto una democrazia, se non supportata da una cultura diffusa nel popolo che di questa democrazie usufruisce, sia un enorme fallimento.
Si potrebbe certamente pensare ad un dittatore della rete, una lobby illuminata dei gestori delle backbones(le linee principali che trasportano i nostri dati a spasso per il mondo)… Sarebbe facile tutto sommato.
Più Facile che cercare di diffondere la cultura scientifica, il senso critico, e una consapevolezza del proprio ruolo nel mondo.
E’ più facile sentirsi appagati a suon di likes su boiate colossali quali medicine miracolose che se va bene non fanno nulla, ma se va male mettono a repentaglio la vita di chi, della cultura scientifica, non ha mai sentito parlare.

E difficile anche perché, per chi critica un dogmatismo assoluto che nega ogni possibile apertura nei confronti del diverso (l’interminabile litigio tra fede e scienza), spesso si pone in modo dogmatico, dando alla scienza un assolutismo che proprio non le appartiene.

E’ difficile, ma ad uno scienziato le sfide piacciono parecchio…

Ecco la mia Sfida: Pensare, Scienza.


Luca


3 commenti:

  1. Certo, è sicuramente controverso l'uso che si sta facendo della rete ma non dimentichiamoci dei lati buoni che essa da: notizie (Twitter è usato un sacco per lo scambio di notizie) da tutti i paesi del mondo, non sono mai arrivate così in fretta e anche se alcune sono bufale, grazie a quelli che sanno davvero la situazione, vengono smontate, svago senza fini di sfregature (https://www.youtube.com/watch?v=El1JfNChDNY o per voler dire anche i porno) e informazione generale: certo Wikipedia è di pubblico utilizzo e di pubblica modifica ma quanto durano le versioni sbagliate delle pagine?? Poco. Basta non fare affidamento cieco su tutto quello che si vede o si sente (come del resto senza la rete... Se io dico a te: "Ho scoperto il bosone di Higgs nella mia vasca da bagno" sta alla tua sola intelligenza dire "Ma, secondo me anche no"). Tutto sta in quello che la gente vuole capire o non capire della situazione in cui si trova, che sia la rete, un cartone della Disney o l'universo di Tolkien.

    Ed ecco la mia risposta alla tua sfida: Pensate (anche alla scienza) e anche grazie alla rete.

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  2. Concordo con l'articolo e con le precisazioni di Ivan. Aggiungo che come uomini di scienza è fondamentale mantenere sempre la mente lucida e aperta :)

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  3. Assolutamente... la capacità di adattare le proprie convinzioni alle verifiche sperimentali a volte è un po' sottovalutata...

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